giovedì 7 maggio 2009

I: fatela girare

 

 

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 Azienda Agricola Fratelli PISONI di Marco & Stefano
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Da: luciano parisi [mailto:pariluci@hotmail.com]
Inviato: mercoledì 6 maggio 2009 9.41
A: Stefano Pisoni
Oggetto: fatela girare

 

Comunicato stampa:

Attenzione ai dissecanti erbicidi. Pericolo per la salute degli agricoltori e dei consumatori.

 

 

 

Perchè l'uso dei disseccanti erbicidi e pesticidi chimici è inutile, controproducente e pericoloso per la salute degli gricoltori e dei consumatori a cura del Prof. Giuseppe Altieri docente di Fitopatologia, Agroecologia ed Entomologia

 

1. in primavera precoce non c'è alcuna competizione idrica per le coltivazioni arboree per le piogge invernali e la stagione piovosa.

 

2. Inoltre l'innerbimento  delle coltivazioni arboree consente il miglior passaggio delle macchine agricole in quanto, proprio a causa delle piogge primaverili, è necessario intervenire con trattamenti fitosanitari, i quali sono molto difficoltosi sul terreno nudo che verrebbe a compattarsi per il passaggio dei trattori.

 

3. La presenza di vegetazione, protegge il terreno dall'erosione e, successivamente, una volta falciata o interrata, apporta sostanza organica e microelementi necessari alle produzioni agricole e all'incremento dell'Humus nei terreni, che migliora la fertilità, la biodiversità e la lavorabilità, proteggendo dall'erosione.

 

4. la vegetazione erbacea primaverile è la più attiva nella fissazione del carbonio atmosferico e disseccarla è un vero crimine ambientale, in quanto significa incrementare notevolmente l'effetto serra, in contrasto con gli obiettivi agroambientali comunitari e del protocollo di Kyoto. L'impiego dei disseccanti ed erbicidi in genere è fortemente responsabile dell'effetto serra, anche per l'energia petrolifera necessaria alla sintesi dei prodotti chimici. L'unione europea e le Regioni dovrebbero erogare pagamenti agroambientali anche in base all'incremento ottenuto dell'humus dei terreni, dal omento che gli agricoltori contribuiscono notevolmente al protocollo di Kyoto ed è necessario compensarli per i crediti di carbonio ottenuto, con la fissazione nell'humus del terreno.

 

5. L'impiego di disseccati sui terreni lavorati prima dell'inverno e in presemina delle colture erbacee primaverili, aumenta notevolmente l'erosione, soprattutto in collina, mentre la vegetazione, come si è sempre fatto tradizionalmente, può essere interrata prima della semina attraverso estirpatura ed erpicatura. L'impiego dei disseccanti è economicamente costoso e non sostituisce l'erpicatura che deve in ogni caso essere effettuata. Inoltre i terreni vengono compattati per il passaggio dei trattori e delle attrezzature irroratrici, che avviene spesso sul suolo troppo umido.

 

6. I disseccanti ed erbicidi in generale alterano la microflora del terreno, predisponendo le coltivazioni alla minore resistenza alle avversità, in particolare alcuni patogeni fungini (fusariosi), responsabili della produzione di micotossine pericolose per la salute. Inoltre, eliminando la vegetazione sotto le colture arboree si distrugge la biodiversità e le popolazioni di Insetti ed acari utili al contenimento di molte avversità.

 

7. I disseccanti ed erbicidi in generale sono pericolosi per la salute, in primis degli agricoltori, si accumulano nell'ambiente ed inquinano le falde acquifere, e i prodotti agroalimentari, con notevole danno alla salute generale umana ed animale e per l'economia delle Regioni, che oggi spendono la maggior parte dei bilanci per le spese per cure ed ospedaliere (che ormai superano anche l'80% dei bilanci regionali).

Nei vini persistono inoltre residui di pesticidi chimici di sintesi

 

8. Le erbe infestanti diventano resistenti ai disseccanti ed erbicidi in generale ed In estate, quando maggiore è lo stress idrico, dal momento che il terreno è nudo e non coperto da pacciamatura, nascono erbacce di sostituzione e infestanti estive a foglia larga, molto più competitive nei confronti delle coltivazioni arboree, con necessità di ulteriori interventi meccanici sulle stesse.

 

9. la gestione ottimale delle infestanti nelle coltivazioni arboree prevede lo sfalcio tardivo primaverile, alla fioritura delle stesse, quando la massa vegetale è notevole e consente di realizzare una meravigliosa pacciamatura del terreno, che mantiene per tutta l'estate la freschezza dello stesso e la sua copertura, prevenendo la nascita delle infestanti estive arido-resistenti e competitive durante la siccità.

 

8. Nei criteri di ecocondizionalità della PAC dovrebbe essere previsto il divieto di pratiche come l'impiego di disseccanti, inutili, controproducenti e dannosi per l'ambiente e al salute umana ed animale. 

 

9. Nei disciplinari di Agricoltura integrata per i pagamenti agroambientali è addirittura previsto l'uso dei disseccanti, in contrasto con gli obiettivi delle misure agroambientali. Pertanto diversi agricoltori hanno inoltrato ricorsi contro le regioni ai tribunali amministrativi.

 

10. L'agricoltura Biologica (in particolare nel caso della viticultura ed olivicultura) è un'alternativa più efficiente rispetto all'impiego di pesticidi e dev'essere sostenuta da pagamenti agroambientali europei dei PSR 2007 - 2013, atti a compensare tutti i mancati redditi e  i maggiori costi, più un 20% di transazione aggiuntivo. Lo Studio Agernova garantisce le produzioni biologiche e il sostegno all'ottenimento dei pagamenti agroambientali

 

Trattamenti Antiparassitari

 

Si sconsiglia in maniera più assoluta l'impiego in prevenzione di prodotti sistemici, citotropici e di copertura di sintesi (benalaxil, metalaxil, dimetomorf, Mancozeb, Cimoxnil, ecc.) in quanto, oltre ad essere molto costosi, sono assolutamente controindicati per i seguenti motivi:


- I sistemici e citotropici inducono facilmente la resistenza della Peronospora.


- I sistemici e citotropici sono prodotti ad azione "curativa", ma sono inutili se non ci sono state infezioni in atto di Peronospora.


- dopo qualche giorno dal trattamento (4-5 giorni), dal momento che la vegetazione cresce notevolmente nel periodo primaverile, i principi attivi chimici di sintesi citotropico-sistemici si diluiscono e degradano, lasciando la vegetazione completamente scoperta, con notevoli rischi in caso di piogge infettanti, per la presenza dei giovani grappolini sensibilissimi alla peronospora. 

 

- Aumentare le dosi dei prodotti sistemici non serve a nulla (se non a spendere di più...), perché i principi attivi sono in ogni caso disattivati dopo pochi giorni, anzi, così facendo si selezionano maggiormente i ceppi resistenti della peronospora.
Si ricordano i danni fino al 100% subiti nel 2003-2004 dai viticoltori in Umbria (es. presso la Cantina sociale di Marsciano) e nel 2002 ad Orvieto e dintorni.

 

- la loro azione "curativa" si esplica entro 24 - 48 ore dall'infezione primaria o secondaria, laddove è spesso difficile entrare nei vigneti per i terreni bagnati, soprattutto i quelli non inerbiti.


- è molto meglio intervenire in prevenzione con i terreni asciutti prima delle piogge, usando i prodotti rameici innovativi (Penta CU e Glutex) ad alta persistenza e basso dosaggio, che proteggono la vegetazione sino alle piogge successive con resistenza al dilavamento grazie ai coformulanti innovativi speciali (BED).

 
- I moderni formulati rameico-aminoacidici (Penta CU e Glutex) hanno attività citotropico -sistemica locale curativa, ed azione retroattiva curativa, che associano a quella preventiva, garantendo il pieno successo nel controllo della Peronospora, con l'ausilio di un semplice pluviometro aziendale e di un termometro a massima e minima.


- I ditiocarbammati (Mancozeb, Ziram, Thiram) sono prodotti di sola copertura che si degradano rapidamente, sono cancerogeni (dati dello IARC, istituto europeo di ricerca sul cancro di Lione), uccidono gli organismi utili predisponendo le viti agli attacchi dei acari, indeboliscono le piante stimolando la respirazione ed ostacolando la fotosintesi (ricerche del Prof. D'Armini Direttore Osservatorio Fitopatologico di Perugia) ed inteneriscono i tessuti anche per la presenza di azoto, rendendoli più sensibili all'Oidio e alla Botrite (fonte Prof. D'Armini).


- I prodotti chimici di sintesi e i loro metaboliti, persistono nell'uva e nel mosto creando difficoltà di fermentazione oltre ad effetti negativi sull'aroma dei vini, in particolare in quelli  caratterizzati da notevole tipicità locale. 


- la difesa a calendario sulla vite si attuava negli anni '60. Oggi con l'ausilio di un semplice termometro a massima e minima e di un pluviometro da campo (costo totale 30 €) si è in grado di effettuare una difesa con garanzia assoluta delle produzione, attraverso impiego di prodotti rameici e zolfi, risparmiando almeno il 50% sui costi di difesa della vite, con possibilità di accedere ai contributi agroambientali per l'agricoltura biologica (900 €/ha di massimale UE per le colture arboree, 600 €/ha per le coltivazioni erbacee). 


- La difesa contro la Peronospora va sempre attuata in via preventiva, così come quella contro l'Oidio e la Botrite. In quanto una volta manifestatasi la malattia, il danno è avvenuto in gran parte e la difesa diventa molto più costosa, soprattutto se si impiegano prodotti chimici di sintesi.

 

- L'uso del Rame e dello Zolfo protegge indirettamente dalla Botrite garantendo la maggiore resistenza dell'Uva, soprattutto se si associano trattamenti biologici specifici antibotritici (Zolfobenton, microrganismi antagonisti, ecc), più efficienti  ed economici di quelli chimici e senza contro indicazioni sulle fermentazioni del mosto.


- Il mercato dei vini Biologici è in crescita esponenziale, mentre quello convenzionale è in crisi profonda, segno che i consumatori sono sensibili al buon bicchiere che non provoca conseguenze. I residui di sostanze chimiche nell'uva e nel vino, sono segnalati da molte associazioni di consumatori (vedansi pubblicazione recente della rivista altroconsumo: "coctail di pesticidi") e creano problemi seri nell'esportazione. 


- L'uso di Prodotti sistemici antioidici è un controsenso essendo l'oidio un parassita che vive all'esterno della pianta, controllato in maniera efficacissima ed economica attraverso lo zolfo in polvere, che si diffonde uniformemente nel vigneto.
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LO STUDIO AGERNOVA GARANTISCE IN MANIERA ASSOLUTA LA PRODUZIONE VITICOLA ATTRAVERSO LA DIFESA BIOLOGICA PREVENTIVA COLLAUDATA DA UN VENTICINQUE ANNI DI ATTIVITA' DEL PROF. GIUSEPPE ALTIERI, ENTOMOLOGO, FITOPATOLOGO ED AGROECOLOGO  

Per quanto detto, si diffidano commercianti di antiparassitari ed enologi, che inducono i viticoltori a trattamenti inutili, costosi e controproducenti, che mettono a rischio le produzioni viticole e la salute degli agricoltori e dei consumatori.

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Per altre informazioni e reperimento dei prodotti per la difesa contattare lo Studio Agernova, 

Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca
Tel 075/8947433Dr. Giuseppe Altieri: 347/4259872; Dr.ssa Gasparetti: 348/8077101

 

 

cordiali saluti

Prof. Giuseppe Altieri

Agroecologo

 

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2 commenti:

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